I rifugi
Rifugio Nicola D’Arcangelo
Il rifugio “Nicola D’Arcangelo” al Vaduccio si trova a 1.665 metri di altitudine s.l.m. sul versante nord della cresta Vado di Corno – Monte Aquila nel Gran Sasso d’Italia. È situato nel comune di Isola del Gran Sasso in ambiente appartato e selvaggio con vista incantevole sul versante sudorientale di Corno Grande e sulle albe sul mare Adriatico.
Fu costruito negli anni ’30 con funzione di ricovero pastorale, successivamente, nel 1987 dopo averlo ristrutturato, la sezione C.A.I. di Isola del Gran Sasso, volle intitolarlo, un doveroso segno di riconoscimento, al dott. Nicola D’Arcangelo fondatore, nel 1921, della sezione stessa e Sindaco di Isola del Gran Sasso.
Il Rifugio è dotato di quattro posti letto a castello (due a due), con coperte, stufa a legna, lampada a gas. Purtroppo è privo di acqua, per tale motivo, per coloro che intendano usufruirne, è necessario provvedere autonomamente al proprio fabbisogno di acqua. Il rifugio è dotato di una tanica di acqua piovana per usi non potabili. E’ ben gradito chi voglia provvedere all’approvvigionamento di legname, specialmente nel caso in cui si utilizzi quello stoccato presso il rifugio. E’ ben gradito chi voglia provvedere a lasciare a disposizione per chi verrà successivamente alimenti di lunga durata ed è buona abitudine consumare alimenti con data di scadenza prossima.
In estate, entrambi i sentieri descritti sotto sono alla portata di tutti, mentre in inverno l’accesso da Campo Imperatore è di difficile fattibilità data la chiusura della strada di accesso, mentre la salita da Casale San Nicola è riservata ad escursionisti adeguatamente attrezzati ed esperti, dato anche il potenziale pericolo di valanghe che incombe lungo in sentiero in condizioni di elevato innevamento. Per qualsiasi informazione si consiglia di rivolgersi alla Sez. del CAI di Isola del Gran Sasso.
Modalità di accesso: è necessario richiedere la chiave presso la Sez. del CAI di Isola del Gran Sasso ai contatti indicati nel sito.
Accesso da Casale San Nicola: dalla frazione Casale San Nicola di Isola del Gran Sasso, si raggiungono le ultime baracche dell’ex cantiere Cogefar attraverso una strada bianca in discrete condizioni. Qui conviene parcheggiare (42.475890, 13.603961) e seguire a piedi una carrareccia che dopo un chilometro circa raggiunge l’impianto Enel della Valle dell’Inferno. Si traversa un piccolo torrente continuando a percorrere una larga pista che conduce in corrispondenza di alcune opere di presa. Qui si segue sulla destra un sentiero ben marcato (sentiero n.6 per Vado di Corno) che si percorre sempre in discreta salita fino all’uscita del bosco (il Vaduccio). Qui si lascia il sentiero per Vado e, deviando sulla destra, si scende per un breve tratto di bosco nella conca dove è situato il rifugio. Dislivello: 900 m. Difficoltà: E. Durata A/R: 4:00 ore.
Accesso da Campo Imperatore: da Campo Imperatore il sentiero è decisamente meno impegnativo: si parte da circa 2 km prima dell’osservatorio di campo imperatore, in corrispondenza di un evidente slargo (42.443056, 13.585522) dove si parcheggia e che conduce ad una strada bianca che taglia tutto il versante fino a Vado di Corno. Raggiunto il valico, il sentiero piega in decisa discesa fino ad un valico minore dove si incrocia il sentiero che sale da Casale San Nicola. Il rifugio è visibile già nel tratto mediamo della discesa. Deviando a sinistra, si raggiunge in breve il rifugio. Dislivello: 400 m. Difficoltà: E. Durata A/R: 2:30 ore.

Bivacco Orazio Delfico
Il piccolo bivacco Orazio Delfico, dedicato al primo esploratore (nel 1794) del versante teramano del Gran Sasso, offre uno straordinario panorama sul Paretone del Corno Grande, e si raggiunge con una piacevole escursione da Forca di Valle. L’edificio, lo storico rifugio del Fontanino dei pastori, è stato restaurato dai soci del CAI di Isola del Gran Sasso.
Dal 2016 il lavoro è stato proseguito da un gruppo di amici coordinato da Michele Di Nicola, socio della Sez. CAI di Isola del Gran Sasso. Grazie al loro lavoro, oggi il bivacco è perfettamente attrezzato e dotato perfino di una piccola biblioteca di montagna. L’ultima novità è un faretto che indica la posizione della costruzione per chi sale da Fano a Corno dopo il tramonto. I posti-letto all’interno sono soltanto tre, ma in estate si possono piazzare una o più tende sul prato.
A causa della quota, e dell’esposizione al sole, il sentiero che sale da Forca di Valle può essere quasi sempre seguito anche in pieno inverno, utilizzando se necessario le ciaspole nell’ultimo tratto. Richiedono attenzione, però, i tornanti e il traverso sopra al valico di Vena Pecorale, che con neve dura richiedono l’uso di piccozza e ramponi. Se la neve è molta e instabile, invece, è bene non proseguire per eventuale rischio valanghe, e ammirare lo spettacolo del Paretone dal crinale di Pianalunga.
Nei pressi della costruzione si nota il tracciato di una strada costruita in discesa dal Piano del Laghetto, e che avrebbe dovuto collegare i Prati di Tivo con Isola del Gran Sasso. Il progetto, che avrebbe un impatto ambientale spaventoso, è stato recentemente ripresentato. Il sentiero dal paese al rifugio, grazie all’esposizione al sole e alla quota modesta, è percorribile per gran parte dell’anno.
Modalità di accesso: è necessario richiedere la chiave presso la Sez. del CAI di Isola del Gran Sasso ai contatti indicati nel sito.
Accesso da Cima Alta: da Cima Alta, località nei pressi dei Prati di Tivo, si prende l’evidente carrareccia in discesa in direzione Est, che si percorre senza possibilità di errore fino al bivacco, già visibile dall’alto. Dislivello: 180 m. Difficoltà: E. Durata A/R: 1:30 ore.
Accesso da Forca di Valle (fonte S. Ardito):nei pressi della chiesa del paese di Forca di Valle (42.518190, 13.628135), dove si parcheggia, si imbocca una ripida strada asfaltata che sale a un bivio con croce metallica e cartelli (875 m). Ci si tiene sulla carrareccia di sinistra (segnavia 103), si va a destra a un bivio e si continua superando delle ripide rampe alternate a tratti più dolci. Si va a destra ad altri due bivii (cartelli), si supera la sorgente Peschio della Fonte (1112 m), che sgorga ai piedi di un masso e si sale al valico di Vena Pecorale (1205 m), ottimo belvedere sul Paretone. Verso sinistra si allunga il largo crinale erboso di Pianalunga.
Il sentiero prosegue a mezza costa su terreno argilloso e ripido, si alza con due svolte e raggiunge e attraversa un profondo fosso. Più avanti si sale per dei terrazzi di pascoli, fino al copioso Fontanino e al bivacco (1428 m), meraviglioso belvedere. Si scende per l’itinerario di salita. Dislivello: 620 m. Difficoltà: E. Durata A/R: 3:00 ore.

Rifugio San Nicola
Situato in posizione estremamente panoramica sotto il temuto “Paretone”, la parete Est della Vetta Orientale di Corno Grande, il Rifugio San Nicola è stato recentemente (estate 2024) restaurato. L’opera di restauro è stata finanziata dal Comune di Isola del Gran Sasso che ha affidato la gestione alla Sez. CAI di Isola del Gran Sasso in collaborazione con l’ASBUC di Casale San Nicola.
Le viste che si aprono su Corno Grande e Corno Piccolo ripagano ampiamente della fatica necessaria a raggiungere il rifugio attraverso un pittoresco sentiero nel bosco che parte dalla frazione di Casale San Nicola.
Modalità di accesso: attualmente in fase di definizione.
Accesso da Casale San Nicola (fonte S. Ardito): Si posteggia nella piazza all’ingresso del paese (859 m). A piedi si imbocca una ripida scalinata indicata da segnavia e murales (si può passare anche a destra sulla strada), e si continua traversando in salita la parte alta del paese, tra case decorate da murales. Oltre le ultime costruzioni si prosegue lungo la sassosa carrareccia (segnavia bianco-rossi 200A, 200B e SI) che sale verso il Paretone.
Superata una ripida rampa, si tocca la Fonte San Nicola con la data 1569 e un’immagine in ceramica del Santo, poi si costeggiano dei massi di conglomerato. Il viottolo entra nel bosco, lascia a sinistra i segnavia 208B e del Sentiero Italia e raggiunge una fontana e la chiesetta di San Nicola (1096 m, 0.45 ore). Da qui si distinguono con chiarezza le varie parti del Paretone, dalla rampa del Canale Jannetta ai quattro verticali Pilastri che lo dominano. Lo strapiombo giallastro nel settore sinistro della parete è la Farfalla.
Da un bivio alle spalle della chiesetta si può salire in breve al panoramico crinale di Colle San Nicola (1140 m, 0.20 ore a/r). Per proseguire si segue il sentiero (segnavia 200A, indicazioni per la Madonnina) che sale a tornanti nel bosco, compie una diagonale verso destra, tocca un grande masso con scritte e raggiunge un valloncello roccioso e il bivio di Colle Castello (1400 m, 1 ora).
Il sentiero riprende a salire a svolte, raggiunge un crinale e lo segue con una salita più comoda, affacciandosi a sinistra (attenzione!) su dei ripidissimi pendii erbosi. Si traversa un valloncello, si sbuca su un viottolo più ampio e lo si segue a sinistra fino a uscire sui prati dominati dal Paretone e dalla compatta cresta Nord della Vetta Orientale. Verso destra si vede la parete Est del Corno Piccolo.
Si sale per prati seguendo i segnavia, ci si sposta a destra al margine del bosco e si raggiunge un ottimo fontanile. Il rifugio San Nicola, visibile solo all’ultimo momento, è ormai vicinissimo, e si raggiunge (1668 m, 0.45 ore) per delle tracce di sentiero nel bosco. Prima di scendere vale la pena di traversare a mezza costa i prati fino alla lapide che ricorda l’alpinista Gino Di Sabatino, qui scomparso nel 1989. Si scende per lo stesso itinerario, occorrono 1.15 ore fino alla chiesa di San Nicola e 0.30 ore da questa al paese.
